promosso da Banca Mediolanum
Secolo dei Lumi e dell’enciclopedismo per eccellenza, il Settecento fu anche il secolo d’oro degli Asburgo e della loro politica di riforme nello stato, nella pubblica amministrazione e nella società civile, messa in atto da Carlo VI nella prima metà del secolo (1711-1740) e proseguita con tenacia e intelligenza dalla figlia Maria Teresa (1740-1780) e dal nipote Giuseppe II (1765-1780 associato alla madre, 1780-1790 da solo). Al di là degli stati italiani direttamente inscritti a più riprese nell’orbita degli Asburgo – a seguito degli esiti dei trattati di pace conclusivi delle guerre di successione spagnola (1700-1714), polacca (1733-1738) e austriaca (1740-1748) – come il regno di Napoli, il ducato di Lombardia, il granducato di Toscana e i territori estensi, nel corso del Settecento più in generale la capitale dell’impero e gran parte dei territori della nostra penisola vennero «presi per incantamento» e irreversibilmente attratti da una sorta di reciproca infatuazione seduttiva. All’irresistibile richiamo esercitato sulle famiglie dell’aristocrazia italiana dal prestigio della tradizione imperiale all’ombra degli Asburgo, rispose infatti lungo tutto il XVIII secolo un analogo senso di profonda fascinazione e di venerazione per l’arte, la storia e la cultura della nostra penisola da parte degli Asburgo, che improntò di sé la vita e la cultura delle classi dominanti viennesi e di quei territori più prossimi ai nostri confini. L’esplorazione e la narrazione di questa seduzione infinita è il tema portante della serata artistica e conviviale che Bel composto: storia, arte e musica intende offrire ai clienti di Banca Mediolanum nella splendida cornice della villa Belvedere di Zemono, in Slovenia. Già possedimento feudale dei conti Lantieri, che alla metà del Quattrocento decisero di partire da Brescia – allora territorio della Serenissima Repubblica di Venezia – per trasferirsi a Lubiana e di qui a Gorizia, proprio quando la contea passava ad inizio Cinquecento nelle mani degli Asburgo, questo luogo di divertimento e di ricreazione edificato nel 1683 entrò a far parte del feudo Lantieri di Vipacco. Sedotti dagli Asburgo, per i quali ricoprirono in questi territori importanti cariche politiche e amministrative, furono i Lantieri, così come sedotti dai più importanti musicisti del Settecento italiano sarebbero stati tutti gli imperatori del tempo, da Leopoldo I a Giuseppe I, da Carlo VI a Maria Teresa a Giuseppe II, che nella capitale viennese videro transitare, e in certi casi stabilirsi definitivamente, artisti del calibro di Antonio Caldara, Giovanni Bononcini, Antonio Vivaldi e Antonio Salieri. Ai buoni rapporti da sempre esistenti tra l’economia veneta e veneziana e il mercato imperiale, specie nei territori «di recente conquista» per gli Asburgo, come nel caso del Goriziano, si aggiunsero dunque le rotte dell’arte e della cultura, seducenti per natura.
L’OSPITE SPECIALE
CARLO GOLDONI (Venezia 1707-Parigi 1793)
Personaggio d’eccezione della nostra serata sarà il grande letterato e commediografo veneziano Carlo Goldoni, che – nato a Venezia il 25 febbraio 1707 – tra il 1726 il 1727 fu per quattro mesi ospite dei Lantieri tra il palazzo di Gorizia, il castello di Vipacco e la villa Belvedere di Zemono in compagnia del padre Giulio, medico personale del conte Francesco Antonio Lantieri, consigliere di Stato, capitano di Gorizia e luogotenente generale dell’esercito imperiale di Carlo VI d’Asburgo. A Villa Belvedere, in particolare, il diciannovenne Goldoni allestì nell’autunno del 1726 il primo spettacolo teatrale della sua vita, una commedia per marionette dal titolo Lo starnuto di Ercole su versi del poeta e drammaturgo bolognese Pier Jacopo Martello. Saranno le parole dello stesso Goldoni a guidarci nel racconto di questo curioso episodio e degli altri ricordi legati a Zemono e a Vipacco, primo fra tutti quello della gustosa e pantagruelica cucina di casa Lantieri. Ai suoi suggerimenti da buongustaio, dei quali sono qua e là disseminate gran parte delle sue commedie, ci siamo attenuti per il menu della nostra cena settecentesca, ricreato per noi dallo chef Tomaž Kavčič. Sedotto o seduttore?
Presentazione della serata
Seduzione imperiale
Viaggio settecentesco nelle terre degli Asburgo
tra arte, cucina e musica
con Pamela Volpi e Valentino Sani
letture di Marisandra Calacione
Cena
A tavola con Carlo Goldoni
ricette realizzate dallo chef Tomaž Kavčič
Danze
Chaconne d’Arlequin
La danza a Versailles nel Settecento
con Bepi Santuzzo e Flandi Virello
al clavicembalo Paola Erdas
Concerto
Seduzioni incrociate
Musicisti italiani alla corte degli Asburgo
con l’Ensemble Archipelago e Paola Erdas
musiche di Antonio Caldara, Giovanni Bononcini, Antonio Vivaldi
ingresso gratuito su invito di Banca Mediolanum
Programma di sala 15 febbraio
Programma di sala 5 aprile
Video